Qual è il vostro livello di conoscenza della grammatica italiana? Come ve la cavate con la punteggiatura? Se in questo momento doveste affronatre un test sull’utilizzo di quest’ultima, quale sarebbe il vostro risultato?

Sono sempre più frequenti gli errori grammaticali e di punteggiatura che quotidianamente possiamo notare nel web, negli articoli di giornale, nei compiti in classe o addirittura nei test di ammissione all’università. Tra gli errori più comuni troviamo senza dubbio l’utilizzo della virgola, probabilmente la punteggiatura più importante della lingua italiana. La virgola è uno strumento stilistico a tutti gli effetti perchè, se usata correttamente, rende la frase più fluida e conseguentemente anche il concetto che si desidera esprimere è più chiaro.

La virgola indica una pausa breve e viene considerata il segno più versatile della punteggiatura italiana poichè gode di una certa flessibilità legata al suo utilizzo. Ciò non significa che non esistano delle regole ben precise su come e quando utilizzarla, anzi.

Vediamole insieme!

La virgola deve essere utilizzata:

  1. Negli elenchi di nomi o aggettivi all’interno di una frase.

Per esempio: La mamma è andata a fare la spesa e ha comprato il pane, lo zucchero, il dentifricio e della frutta.

È importante ricordare che tra gli ultimi due elementi (in questo caso il dentifricio e della frutta) non va messa la virgola, ma la congiunzione “e”!

  1. Negli incisi. L’inciso è una frase che viene inserita all’interno di un’altra per aggiungere ulteriori dettagli. Viene chiamata inciso e viene isolata da due virgole perchè il concetto che esprime non è indispensabile alla frase di per sè.

Per esempio: Il papà, così come lo zio, ha i baffi.

  1. Dopo un’apposizione o un vocativo.

Per esempio: Lucia, cosa ne dici di una bella cena al ristorante?

  1. Per separare una preposizione principale da una subordinata.

Per esempio: Nonostante fossi stanco morto, sono andato ad allenamento.

  1. Per separare dalla principale frasi coordinate introdotte da anzi, ma, però, tuttavia.

Oltre ad avere padronanza delle regole sull’utilizzo della virgola, è importante sapere anche quando non deve essere utilizzata, ovvero:

  1. Tra soggetto e predicato. Soggetto e predicato verbale sono parte fondamentale in un discorso e, in quanto tale, non vanno mai separati dalla virgola. Questo viene considerato tra gli errori più gravi della grammatica italiana!
  2. Tra predicato e complemento oggetto.

Per esempio: Luca mangia la mela. Mangia è predicato verbale, la mela è complemento oggetto: sono strettamente collegati perchè la mela completa il predicato, ovvero descrive cosa Luca sta mangiando in quel determinato momento.

  1. Tra un nome e il suo aggettivo.

Per esempio: La maglietta rossa è nell’armadio.

Eravate a conoscenza di tutte queste regole? Se vi ponessimo la domanda iniziale (come ve la cavate con la punteggiatura?) ora, dareste la stessa risposta? Siate onesti!

Si tratta di un articolo breve, ma ricco di nozioni a cui non pensiamo quotidianamente, travolti dalla frenesia di tutti i giorni.

Ci auguriamo che il nostro blog di oggi riesca almeno in parte a risolvere quei dubbi che, chi più chi meno, ci assalgono quando non sappiamo se in quella determinata frase sia il caso di utilizzare la virgola o meno!